Sanzioni Disciplinari – Associazione Coaching Italia

Al Socio che si renda responsabile di comportamenti non rispettosi del Codice Etico e Deontologico, delle Norme di Comunicazione, di un qualsiasi comportamento disdicevole nell’esercizio della professione e/o nel rapporto con i colleghi, il Consiglio Direttivo e gli Organi istituzionali o che si comporti in modo non conforme alla dignità o al decoro professionale, a seconda della gravità del fatto, può essere inflitta da parte del Consiglio Direttivo una delle seguenti sanzioni disciplinari:

  • Ammonimento (sanzione conservativa)
  • Radiazione (sanzione espulsiva)

Tali sanzioni non sono propedeutiche e possono essere irrogate disgiuntamente secondo la gravità del fatto.
Tale gravità viene valutata insindacabilmente dalla “Commissione Accesso e Controllo delle attività professionali degli iscritti”.

I fatti, i comportamenti, le attività che determinano l’irrogazione della sanzione disciplinare, possono essere rilevati e comunicati all’Associazione Coaching Italia da qualsiasi Socio e/o da qualsiasi cittadino/utente (anche attraverso lo Sportello per il cittadino-consumatore).

Sono da ritenersi idonei a integrare infrazioni del Codice Etico e Deontologico, dunque punibili attraverso una delle menzionate sanzioni disciplinari, i seguenti fatti e comportamenti:

  1. Diffusione di contenuti fuorvianti l’attività del Coach Professionista (vedi Norme di Comunicazione);
  2. Sovrapposizione con altre figure professionali (consulente, formatore, ecc)
  3. Condotta professionale scorretta verso Clienti e Colleghi;
  4. Dichiarazioni e/o comunicazioni false o non conformi a livello pubblicitario;
  5. Comportamenti che violano i principi enunciati nel Codice Etico e Deontologico
  6. Comportamenti denigratori verso i colleghi, anche attuati mediante dichiarazioni, comunicazioni e pubblicazioni;
  7. Uso improprio della nomenclatura attinente all’attività professionale;
  8. Comportamenti che esulano dal ruolo e dalle competenze del Coach Professionista, nonchè dal servizio di Coaching (dettato dalla norma tecnica UNI 11601:2015) e dai criteri riferibili al Coaching secondo l’Associazione Coaching Italia;
  9. Uso improprio delle conoscenze delle competenze e delle abilità del Coach;
  10. Violazione dei criteri riferibili alla Legge 18 febbraio 1989, n. 56 (Ordinamento della professione di psicologo)
  11. Violazione della Privacy e/o del Segreto professionale;
  12. Forme di concorrenza sleale;
  13. Condanne penali.

Aggiornato in data 13.01.2024