Codice Etico e Deontologico A.Co.I.

Il Codice Etico e Deontologico è composto da:

Premessa
Norme Etiche
1.1 Integrità professionale
1.2 Centralità del cliente‐committente
1.3 Obbligo di diligenza
1.4 Conflitto di interessi
1.5 Apprendimento continuo
1.6 Comunicazione
1.7 Riservatezza
1.8 Onestà e trasparenza

Norme Deontologiche
2.1 Filosofia di coaching
2.2 Validità delle Norme Deontologiche
2.3 Formazione del coach
2.4 Norme generali per l’attività professionale
2.5 Modalità di erogazione del servizio di coaching
2.6 Promozione di una relazione basata sull’alleanza
2.7 Benefici del servizio di coaching
2.8 Aggiornamento obbligatorio annuale
2.9 Qualificazione professionale su base annuale
2.10 Responsabilità deontologica verso il cliente
2.11 Rispetto del segreto professionale e della privacy
2.12 Rapporto e relazioni con i colleghi
2.13 Promozione professionale
2.14 Norme legali e morali
2.15 Norme e procedure disciplinari


Premessa

Il Codice etico e deontologico è il documento fondamentale sul quale si reggono le fondamenta morali, professionali e deontologiche di tutti i coach professionisti che appartengono all’Associazione Coaching Italia. Promuove forme di garanzia a tutela dell’utente recependo la normativa del Codice del Consumo in materia di “Condotta Professionale”. Il coach e/o il fornitore del servizio di coaching (come da Norma Tecnica UNI 11601:2015) si impegnano a rispettare i principi etici e deontologici nello svolgimento della professione. Il contenuto del Codice etico e deontologico deve essere utilizzato come riferimento contrattuale e come fondamento per il corretto sviluppo della qualità delle relazioni professionali. Il coach conosce detti principi e l’ignoranza nei confronti dei medesimi non lo esime da responsabilità e/o provvedimenti disciplinari e legali. Le stesse regole si applicano anche nei casi in cui la relazione di coaching, o parte di essa, venga svolta a distanza, via internet o con qualunque altro mezzo elettronico e/o telematico. Il Codice etico e deontologico è un documento contenente linee guida fondamentali a cui i coach sono chiamati ad attenersi scrupolosamente, poiché definisce le caratteristiche della migliore pratica di coaching professionale. La funzione del Codice etico e deontologico consiste nel delineare i più importanti standard di condotta che gli associati devono rispettare nella relazione professionale. Il Codice etico e deontologico ha lo scopo di garantire il corretto svolgimento dell’attività di coaching, tutelando i diritti dei soggetti coinvolti e promuovendo l’etica professionale, ovvero le linee guida comportamentali nel rispetto delle regole e dei principi da osservare nell’esercizio della professione di coaching. Inoltre, il Codice etico e deontologico fornisce linee guida di principio, nella pratica di coaching, utili ai professionisti che, pur non aderendo ad alcuna associazione di categoria professionale, intendano rispettare principi etici, di correttezza ed integrità nell’esercizio della loro attività. Il Codice etico e deontologico contiene una serie di regole specifiche che riguardano l’esercizio della professione e relative a:

  • Rapporti con i clienti: il Codice etico e deontologico stabilisce regole da osservare nei rapporti con i clienti, quali il rispetto della privacy, l’informazione completa e la trasparenza delle informazioni.
  • Rapporti con i colleghi: il Codice etico e deontologico stabilisce le regole da osservare nei rapporti con i colleghi, quali la lealtà, la collaborazione e il rispetto della concorrenza.
  • Rapporti con la società: il Codice etico e deontologico stabilisce le regole da osservare nei rapporti con la società, quali il rispetto dell’ambiente, la promozione della giustizia sociale e la tutela dei diritti umani.

Norme Etiche

1.1 Integrità professionale

Il coach promuove l’auto‐apprendimento della persona fuori da una logica patologica, deficitaria e/o riabilitativa. Per questo motivo non utilizza strumenti diagnostici volti a individuare problematiche di tipo psicologico.
Il coach opera all’interno di una relazione processuale generativa ed evolutiva priva di consigli, prescrizioni, rielaborazioni e interpretazioni. L’approccio del coach è basato sull’autonomia di scelta, di orientamento e di operatività della persona e non è consulenziale, terapeutico e/o riabilitativo.
Il coach risponde ad una domanda di coaching della persona con un rapporto economico contrattuale prendendo le distanze da altre professioni (nello specifico dalle professioni afferenti all’ambito sanitario, ai sensi dell’art. 2 della legge 4/2013, come per esempio la professione di psicologo ai sensi dell’art. 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56).
Il coach è tenuto a fondare il rapporto con il cliente su un accordo contrattuale semplice, chiaro e ordinato nel quale vengano esplicitate le caratteristiche del servizio.
Il coach presiede una relazione di tipo processuale, finalizzata ad accompagnare la persona verso l’autodeterminazione di obiettivi e di piani d’azione efficaci ed efficienti. E’ consapevole, responsabile e agisce con competenza, affidabilità, fiducia, lealtà e onestà.
Il coach Assume l’incarico solo ed esclusivamente nei limiti delle proprie conoscenze, competenze e abilità ed opera nel rispetto di tutte le leggi, dei regolamenti e del contesto in cui si trova a svolgere il proprio mandato, mantenendo indipendenza di giudizio e di comportamento.
Il coach è tenuto a rinunciare alla relazione con il cliente qualora incontrasse resistenze di tipo patologico o disagio psicologico.
Il coach è tenuto, inoltre, a rinunciare al proprio incarico nel caso in cui il cliente esprima una chiara e diffusa insoddisfazione sulla qualità della relazione e/o sui risultati raggiunti, evitando ostilità relazionali o accanimenti giuridici.

1.2 Centralità del cliente‐committente

Il coach opera per tutelare i legittimi interessi del cliente, del committente e di tutti coloro che sono coinvolti nello svolgimento dell’attività professionale.
Nell’esercizio della professione, il coach rispetta la dignità, l’autonomia, le scelte, l’autodeterminazione, le opinioni, i valori e principi personali e le credenze individuali di coloro che si avvalgono delle attività professionali.
Il coach si astiene dall’intervenire su aspetti caratteriali, caratteristiche personali e su tutto ciò che attiene alla sfera interiore della persona.
Il coach non opera discriminazioni religiose, etniche, di nazionalità, di estrazione sociale, di stato socio‐economico, di genere, di orientamento sessuale e/o in base a condizioni di disabilità.
Il coach si impegna ad assumere una condotta leale, rispettosa e non denigratoria, nel rispetto dei principi di eguaglianza, della diversità e delle più alte forme di inclusione. In quest’ottica, si impegna a prestare attenzione al linguaggio utilizzato, sia in forma orale che scritta, alla propria comunicazione non verbale e paraverbale, anche al fine di allontanare qualsiasi possibilità di discriminazione, anche involontaria.
Il coach ha facoltà di interrompere il rapporto contrattuale nel caso in cui le richieste del cliente‐committente contrastino con le proprie convinzioni etiche e con i propri valori.

1.3 Obbligo di diligenza

Il coach svolge il proprio mandato con scrupolo e precisione, gestisce il processo di coaching nel rispetto delle proprie competenze, conoscenze e abilità.
Conduce l’attività professionale con la dovuta perizia, attenzione, diligenza, prudenza e coerenza.

1.4 Conflitto di interessi

Quando sorgono conflitti d’interesse di qualsiasi tipo e natura il coach chiarisce ed esplicita la propria posizione a tutti gli interlocutori. Chiarisce il proprio ruolo, la propria funzione, i termini delle proprie responsabilità e gli eventuali vincoli contrattuali che caratterizzano il mandato, la propria funzione e operatività. Il coach si impegna ad evitare che dalla relazione professionale possa derivare qualsiasi tipo di vantaggio che esuli dalla natura del rapporto professionale e, al fine di evitare conflitti di interesse, adotta un comportamento coerente con una chiara distinzione fra la relazione professionale e qualsiasi altra forma di relazione. Ogni conflitto d’interesse viene gestito con la massima trasparenza e con solerte tempestività, anche preferendo la rinuncia al mandato.

1.5 Apprendimento continuo

Il coach si impegna a mantenere un adeguato livello di preparazione e di aggiornamento professionale continuo, tendendo a migliorarsi costantemente nell’applicare il metodo e la buona pratica del coaching.
Il coach è tenuto a migliorare il proprio livello di competenza di coaching mediante il costante e ripetuto aggiornamento professionale, da ottenersi mediante la partecipazione ad un’attività di formazione e/o di sviluppo professionale continuo che risulti adeguata, in termini di quantità e di qualità, e strettamente inerente alle conoscenze, competenze e abilità di coaching.

1.6 Comunicazione

Il coach regolarmente iscritto ad A.Co.I. è tenuto a dichiarare la propria appartenenza all’Associazione e la sua iscrizione negli Elenchi Interni A.Co.I., e ad informare il cliente che è disponibile presso la stessa, ai sensi della legge 4/2013, uno “sportello del consumatore” al quale rivolgersi per ogni necessità.
Il coach comunica ai propri interlocutori informazioni corrette e adeguate sulle caratteristiche del servizio, sulle proprie competenze, esperienze, referenze, qualificazioni, attestazioni, certificazioni professionali. Comunica altresì le proprie proposte operative in modo veritiero, comprensibile, efficace e costruttivo.
Il professionista del coaching è tenuto, altresì, ad illustrare il servizio oggetto del contratto e a spiegare con estrema chiarezza le differenze tra il coaching e le relazioni d’aiuto (psicologia, psicoterapia, counseling, ipnosi, PNL, ecc.).
Il coach comunica di possedere conoscenze, competenze e abilità delle quali è in grado di indicare l’ambito di apprendimento formale, non formale e informale. Il coach assume gli incarichi che è in grado di realizzare per competenza e disponibilità di tempo e risorse.
Il coach garantisce che in ogni comunicazione orale o scritta, nel materiale promozionale diffuso o pubblicato in qualsiasi forma, sia assolutamente evitata ogni falsa o poco chiara informazione sulla propria competenza professionale, qualifica o attestazione. Qualora il Coach si avvalesse, nella propria comunicazione, di contenuti non propri, provvederà ad attribuire la titolarità del lavoro all’effettiva fonte, in modo da garantire la trasparenza e la veridicità delle informazioni. Il Socio si dichiara edotto sulle Norme di Comunicazione e pratica commerciale scorretta

1.7 Riservatezza

Il coach rispetta il principio di riservatezza delle informazioni. Nella conduzione del proprio mandato il coach rispetta la privacy e salvaguarda la riservatezza di ogni persona, salvo obblighi di legge. Il coach si impegna a mantenere il più stretto livello di confidenzialità riguardo a tutte le informazioni riguardanti il cliente, a meno che il rilascio di informazioni sia richiesto dalla legge.
I dati raccolti vengono conservati e archiviati in conformità alle disposizioni vigenti. Il coach si impegna a gestire la conservazione, l’archiviazione e l’eventuale distruzione di documenti relativi ai clienti, inclusi file elettronici e comunicazioni, nel rispetto dei principi di riservatezza, sicurezza e rispetto della privacy, in conformità alla legge e ad ogni ulteriore fonte giuridica riguardante protezione dei dati e della privacy.
Il coach concorda con il proprio cliente la possibilità di registrare le sessioni e/o gli incontri relativi alla relazione di coaching, a fini didattici e/o di supervisione, specificando che durante le sessioni si potrebbe fare riferimento al cliente in forma anonima.
Nel caso in cui il cliente sia minorenne, il coach comunica al genitore o a chi esercita la potestà genitoriale, la necessità di assicurare un livello di confidenzialità e di riservatezza della relazione col cliente che soddisfi il migliore interesse della persona, nel rispetto della legge.

1.8 Onestà e trasparenza

Il coach comunica, agisce e si relaziona in maniera autentica, leale e trasparente. Il coach svolge un lavoro per il quale è preparato e competente rimanendo nei confini contrattuali, del patto di coaching e/o dell’accordo operativo.
Il coach consente l’accesso ad informazioni concernenti la sua formazione, preparazione, organizzazione e operatività allo scopo di favorire varie forme di valutazione e controllo.
Il coach agisce nel rispetto della legge, evitando di incoraggiare, assistere o agire unitamente a soggetti che mettano in atto una condotta disonesta, illegale, non professionale o discriminatoria.


Norme Deontologiche

2.1 Filosofia di Coaching

  1. Il coaching è una metodologia di sostegno processuale-relazionale, una partnership (tra un coach ed il suo cliente) centrata:
    – sull’individuazione di specifici obiettivi e dei relativi piani d’azione atti a conseguirli;
    – sul sostegno motivazionale e di realizzazione progettuale, operato dal coach in alleanza con il cliente;
    – sull’individuazione, allenamento e valorizzazione delle risorse personali e di contesto.
  2. L’operato di un coach non rientra nelle attività relative alla professione di psicologo ai sensi dell’art. 1  della legge  18 febbraio 1989, n. 56. Pertanto il coach si impegna a non  svolgere tali attività, salvo che sia dotato del relativo titolo professionale ed iscritto all’Ordine degli Psicologi.
  3. Il coaching non deve essere confuso con la psicologia, la psicoterapia, l’ipnosi, il counseling, il mentoring, la PNL, il tutoring, la terapia/pratica olistica e con nessun’altra relazione professionale fondata sul sostegno, la crescita personale, la riabilitazione. Il cliente deve esserne consapevole e correttamente informato.
  4. La relazione di coaching esiste solo se esiste una “domanda” chiara e specifica di coaching da parte di un cliente. Tutto questo è sancito da un accordo (un contratto formale) nel quale vengono definiti diritti e doveri, esplicitati gli accordi, le responsabilità reciproche, il compenso del coach, le modalità di pagamento, la privacy, il foro competente in caso di contenzioso.
  5. Il Coach si impegna al rispetto delle Norme Deontologiche con impegno personale e professionale nonché rigore morale.
  6. Non esiste la pratica di coaching informale, ovvero la pratica non sancita da un contratto/processo formale.

2.2 Validità delle Norme Deontologiche

Le presenti Norme Deontologiche sono valide per tutti i Coach iscritti presso gli Elenchi Interni dell’Associazione Coaching Italia.
Le Norme Deontologiche sono assunte come documento fondamentale sul quale si reggono le fondamenta morali, professionali e deontologiche di tutti i Coach Professionisti iscritti ad A.Co.I.
Attraverso la sottoscrizione delle Norme Deontologiche, il Coach sceglie di ispirare le proprie azioni ai principi di correttezza, lealtà e buona fede, al fine di evitare eventuali situazioni di conflitto d’interesse in cui l’azione individuale possa essere governata da un vantaggio personale e la condotta non improntata ai principi dell’onestà e della trasparenza. Per questa ragione, le Norme Deontologiche possono essere considerate, in un’ottica globale, come principi di condotta a cui ogni coach possa ispirare il proprio comportamento nell’esercizio dell’attività, anche quando non iscritto ad alcuna Associazione di categoria professionale.

2.3 Formazione del coach

  1. Il coach è un professionista debitamente formato che ha superato gli esami di verifica delle conoscenze, competenze e abilità. E’ in grado di migliorare la motivazione e le performance di singole persone o gruppi. Il coach sostiene e accompagna il cliente nel suo percorso di crescita, sviluppo, cambiamento e motivazione utile a raggiungere obiettivi.
  2. Il coach è un professionista che ha partecipato ad un corso di formazione teorica ed esperienziale in linea con gli standard di qualificazione professionale dettati dall’Associazione Coaching Italia.
  3. Il coach è, inoltre, un professionista in grado di dimostrare la  preparazione e la comprensione del coaching attraverso il superamento di esami, test e valutazioni di qualsiasi genere.
  4. Il coach deve poter dimostrare di aver completato il percorso di studi positivamente ed è in grado di produrre debita documentazione attestante il percorso di studi sostenuto, nonché il superamento di test, esami e valutazioni facenti parte integrante del programma didattico.
  5. Il coach afferma e sostiene l’appartenenza all’Associazione Coaching Italia, rispetta la competenza specifica di tutte le altre categorie professionali, non fa uso di titoli o strumenti riservati ad altre categorie professionali specialmente quelle riferite ai settori della psicologia, della psicoterapia, della PNL e del counseling, ecc.
  6. Le scuole di formazione di coaching riconosciute a fini interni garantiscono che la formazione impartita ai coach, oltre a rispettare gli standard metodologici previsti (trasparenza dei programmi, metodo formativo, piano didattico, qualità dell’insegnamento, ecc.) prevede contenuti coerenti con i principi del Codice etico e deontologico A.Co.I.
  7. Le società, le aziende, gli enti, gli istituti riconosciuti a fini interni devono garantire che la formazione dei Coach sia coerente con i principi del Codice etico e deontologico A.Co.I.

2.4 Norme generali per l’attività professionale

  1. Il rapporto professionale tra un coach e un cliente ha la natura del “patto contrattuale”. Coach e cliente hanno reciprocamente diritti e doveri che vengono sanciti nel patto stesso.
  2. Il coach è tenuto a informare il Cliente sulle caratteristiche distintive e la natura della relazione di Coaching ricevendo il consenso per iscritto dal cliente.
  3. La competenza del coach è quella di operare nel campo della motivazione e del miglioramento delle performance. Il coach non si assume compiti psicologici, psicodiagnostici, psicoterapeutici e comunque tutte le attività di relazione orientate alla patologia, alla terapia della persona, all’esoterismo, alla pratica bioenergetica, alla somatica, all’ipnosi e/o a qualsiasi altro tipo di pratica-terapia alternativa.
  4. Il contratto di coaching consiste nel concordare con il cliente i termini della relazione professionale. Gli accordi devono essere chiari, comprensibili e verificabili nel rispetto dell’autonomia del cliente. Al cliente deve essere data l’opportunità di rivedere i termini degli accordi presi. Nel caso di successive revisioni dei termini è necessario l’accordo preventivo su ogni cambiamento.
  5. Oggetto del contratto di coaching è l’obiettivo della relazione formulato in base alla domanda di coaching del cliente con l’indicazione della durata e del numero d’incontri prevedibili per il raggiungimento degli obiettivi.
  6. Parte essenziale del contratto sono gli accordi finanziari che il coach è tenuto a prendere con il cliente prima dello svolgimento della propria attività. Il compenso non può essere variabile e/o condizionato dall’esito o dai risultati conseguiti dal cliente.
  7. Il coach si impegna ad erogare solo servizi che implichino l’utilizzo della professionalità e delle abilità per le quali è qualificato dalla formazione e dall’esperienza maturata nel tempo.
  8. Per offrire il migliore livello di servizi al cliente, è obbligatorio che il coach si impegni in una continua crescita professionale attraverso corsi di aggiornamento, workshop, seminari, anche nel rispetto della legge del 14 gennaio 2013 n.4 che prevede programmi di formazione obbligatoria permanente.
  9. Il coach è tenuto a concludere l’erogazione dei propri servizi quando è stato raggiunto l’obiettivo concordato nel contratto stipulato con il cliente, oppure quando il cliente non ne senta più la necessità, oppure quando il coach ritenga di essere diventato inefficace ai fini del contratto stipulato.

2.5 Modalità di erogazione del servizio di coaching

Il coach illustra al cliente le linee guida della relazione di coaching negoziando i propri compensi, il calendario degli incontri,  la logistica delle sessioni e qualsiasi altra caratteristica attinente con il processo e la relazione di coaching.
Il coach a fronte di una semplice richiesta fornisce al cliente le proprie credenziali, il proprio curriculum vitae, illustrando, nei dettagli, il proprio percorso formativo e professionale.
Il coach fonda il rapporto con il cliente su un contratto scritto, che regola e chiarisce la natura dell’intervento e ogni tipo di accordo/condizione.
Oltre al contratto, il coach può formalizzare (verbalmente o per iscritto) patti e/o accordi di natura operativa.
Prima di sottoscrivere il contratto con un cliente, il coach rende disponibile il Codice Etico e Deontologico A.Co.I. al cliente, esprimendo il proprio impegno ad osservarlo.
Il coach si impegna al fine di assicurarsi che il cliente abbia pienamente compreso la natura, il contenuto, i termini e le condizioni contrattuali, la natura del rapporto e la distinzione rispetto ad altre figure professionali.
Il coach si impegna ad illustrare il servizio e il metodo che utilizza, fornendo al cliente informazioni sui processi adottati per erogare il servizio. Il coach si impegna altresì a predisporre un set professionale adeguato all’attività di coaching, anche a distanza mediante sistemi di videoconferenza, offrendo al proprio cliente le condizioni ottimali di svolgimento della relazione di coaching.

2.6 Promozione di una relazione basata sull’alleanza

Il coach è un professionista che si distingue per integrità, onestà e trasparenza.
Il professionista del coaching opera attraverso una puntuale sospensione del giudizio, riconoscendo al cliente la sua unicità.

  • Il coach è un professionista capace di ascoltare attivamente, rispettare i bisogni del cliente, riconoscere le sue potenzialità e apprezzarne l’unicità.
  • Il coach fonda il proprio operato sulla capacità di accogliere la persona, avvalendosi di tecniche e strumenti basati sulla comunicazione e sulla relazione efficace.
  • Il coach rispetta ogni manifestazione emotiva, ponendo il cliente (inteso come persona) al centro del proprio interesse, prima di ogni obiettivo.
  • Il coach utilizza una comunicazione basata sulla domanda esplorativa. Tali domande saranno utilizzate solo per aiutare il cliente a raggiungere obiettivi fuori da una logica direttiva e/o prescrittiva.
  • Il coach si propone come un valido alleato per la realizzazione di un progetto di sviluppo co-costruito e basato sulla definizione di obiettivi.
  • Il coach è il depositario di un sapere tecnico-metodologico e di una cultura scientifica, umanistica ed esperienziale, capace di offrire al cliente nuove opportunità, nel rispetto dei principi di autonomia del cliente.
  • Il coach può cooperare con altri professionisti (colleghi coach in primis) per offrire un servizio migliore al cliente.

2.7 Benefici del servizio di coaching

  • Il coach sostiene il cliente nel conseguimento di obiettivi chiari, specifici e misurabili.
  • Il cliente è il protagonista della relazione di coaching, nell’ambito della quale predispone, anche grazie al sostegno del coach, un’autonoma strategia di sviluppo idonea a produrre progressi, miglioramenti e risultati concreti.

2.8 Aggiornamento obbligatorio annuale

  • Il coach è un professionista attento alla propria formazione e persegue, su base annuale, un aggiornamento obbligatorio di conoscenze, competenze e abilità di coaching. Per tale ragione segue assiduamente corsi di aggiornamento professionale che gli permettono di mantenere aggiornata la propria formazione.
  • Il coach è tenuto a formarsi per offrire al cittadino-utente servizi di qualità che passano attraverso un impegno rigoroso utile a consolidare e acquisire nuove competenze personali e professionali.
  • Il coach si astiene dall’esprimere opinioni, valutazioni, osservazioni, critiche e giudizi circa il contenuto dei corsi di aggiornamento professionale, accettando e riconoscendo che ogni contenuto viene erogato con impegno, diligenza e rigore.

L’aggiornamento è obbligatorio e permette l’ottenimento, su base annuale, dell’Attestato di Qualità dei Servizi e di Qualificazione Professionale rilasciato ai sensi della legge 4/2013.

2.9 Qualificazione professionale su base annuale

Ogni attività di aggiornamento professionale deve far riferimento all’anno solare.
Ogni contributo versato dal Coach per la partecipazione ai corsi di aggiornamento non ha fini di lucro e non può essere considerato alla stregua di una comune pratica commerciale; ogni contribuzione è orientata a sostenere il naturale funzionamento dell’Associazione stessa e al perseguimento dei fini statutari.
Ogni evento di aggiornamento professionale rappresenta un’iniziativa spontanea, indipendente e volontaria promossa da un Coach che, per solo spirito di contribuzione e condivisione, offre il suo sapere e senza alcuna pretesa, strumenti aggiuntivi e/o di approfondimento.

2.10 Responsabilità deontologica verso il cliente

  1. Il coach ispira la propria attività professionale alla realizzazione della persona per la sua soddisfazione e valorizzazione, fuori da logiche opportunistiche, prescrittive o conflittuali.
  2. Il coach rispetta la dignità del cliente attraverso il rispetto dei suoi desideri nonchè attraverso la determinazione e il conseguimento degli obiettivi espressi dal cliente.
  3. Il coach utilizza la relazione di coaching in funzione dell’esclusivo interesse del cliente. Qualsiasi uso della relazione di coaching diretto alla realizzazione d’interessi o bisogni personali e/o comunque diversi da quelli del cliente costituisce atto contrario alle Norme Deontologiche
  4. Il coach non intraprende rapporti professionali di coaching con persone con le quali ha un rapporto affettivo, oppure con persone con le quali intrattiene relazioni significative di natura personale.
  5. Il coach si impegna a evitare relazioni che possano inquinare il proprio intervento professionale o contribuire a porre in essere un abuso professionale nei confronti di un cliente che ha in carico. Il coach è tenuto a sospendere o interrompere la propria attività professionale ove conflitti, interessi o problemi personali, rendano inadeguato o dannoso per il cliente il rapporto di coaching.

2.11 Rispetto del segreto professionale e della privacy

  1. Il coach è tenuto al segreto professionale per le informazioni ottenute dal cliente, per quelle giunte in forma indiretta e anche relativamente alla stessa prestazione professionale.
  2. Il coach è tenuto al rispetto della legislazione sulla privacy per quanto riguarda la raccolta, il trattamento, la tutela, la diffusione e la conservazione dei dati personali.
  3. Il coach deve garantire che il segreto professionale e la privacy siano estesi a tutte le persone che per loro condizione, stato o ufficio sono in contatto con il Coach.
  4. Il coach garantisce al cliente il segreto professionale anche dopo la fine della prestazione professionale.
  5. La rivelazione del segreto professionale è consentita solo con il consenso scritto o comunque reso ufficiale dal cliente, purché non violi la riservatezza di altre persone.
  6. Eventuali riprese audio o video dovranno avere il consenso scritto del cliente.

2.12 Rapporto e relazioni con i colleghi

  1. Il coach si impegna a relazionarsi ai colleghi in modo cortese, rispettoso, leale, diretto e affidabile.
  2. Il coach si astiene da critiche e giudizi denigratori e da forme di concorrenza sleale.
  3. Il coach evita di entrare in concorrenza (e competizione) con i propri colleghi e di attirare o sottrarre i loro clienti per il proprio interesse personale.
  4. La relazione tra colleghi è finalizzata allo sviluppo di un network di professionisti che attraverso la libera circolazione del sapere, favorisce la diffusione e l’affermazione del coaching.

2.13 Promozione professionale

  1. Nella promozione della propria professionalità il coach si impegna al rispetto della normativa vigente e al rispetto del Codice etico e deontologico.
  2. Il coach si astiene da:
    – Fare dichiarazioni mendaci relativamente alla propria formazione professionale.
    – Millantare in relazione alle proprie capacità professionali.
    – Fare uso di titoli riservati ad altre categorie professionali.
    – Fare dichiarazioni mendaci nei confronti di ogni altro tipo di Professionista.
    – Porre in essere ogni tipo di artificio riconducibile al concetto di “concorrenza sleale” o di “pubblicità ingannevole”.
    – Utilizzare l’iscrizione all’Associazione Coaching Italia per fini commerciali e/o propagandistici, ivi comprese pubblicazioni digitali.
    – Usare le diciture “Coach Certificato”, “Certificazione di Coaching” e/o “Coach Accreditato”.
  3. Il coach, anche nella propria promozione professionale, ha il dovere di rispettare i confini professionali. In particolare nel promuovere la propria attività di coaching, si riferirà sempre alla sua storia, i suoi scopi, i suoi principi come proprio modello teorico di riferimento. Il coach è tenuto ad esplicitare chiaramente le caratteristiche distintive del suo intervento e la natura della relazione di coaching.

2.14 Norme legali e morali

  1. Il coach evita in maniera assoluta qualsiasi comportamento o azione che violi o leda anche in minima parte i diritti del cliente e di qualunque altra persona che ne possa anche indirettamente subire le conseguenze.
  2. Costituisce illecito deontologico ogni violazione dolosa al codice penale. In particolare, nel rispetto del principio di verità, il coach non mette in atto, non partecipa, non si associa ad atti di frode, truffa e falsificazione.
  3. Il coach non può farsi promotore, fautore o condividere attività di discriminazione basata su razza, colore, età, religione, sesso, orientamento sessuale, nazionalità, stato civile, idee politiche, handicap mentali o fisici, né su qualunque altra preferenza o caratteristica personale, condizione o stato.

2.15 Norme e procedure disciplinari

  • Organo specifico per la determinazione e il controllo del Codice etico e deontologico dell’Associazione Coaching Italia è la “Commissione accesso all’Associazione e controllo qualità delle attività professionali degli iscritti” che ha anche l’obiettivo di revisionare periodicamente il Codice etico e deontologico
  • L’Associazione Coaching Italia, attraverso la “Commissione accesso all’Associazione e controllo qualità delle attività professionali degli iscritti”, vigila affinché il Codice etico e deontologico venga rispettato da ogni coach operante ed iscritto all’Associazione Coaching Italia.
  • I Coach e lo staff dell’Associazione Coaching Italia, che verranno a conoscenza di una violazione del Codice etico e deontologico da parte di un coach dovranno segnalare obbligatoriamente la questione all’Associazione Coaching Italia.
  • I clienti possono avanzare segnalazioni, reclami o denunce scritte all’Associazione e/o al Consiglio Direttivo sul comportamento reputato deontologicamente scorretto di un coach anche attraverso il servizio “sportello utenti”
  • Il Consiglio Direttivo, sentita la “Commissione accesso all’Associazione e controllo qualità delle attività professionali degli iscritti”, rilevato un qualsiasi comportamento (direttamente o a seguito di segnalazione reclamo o denuncia) non in linea con il Codice etico e deontologico  ha la facoltà di avviare le procedure di esclusione come previsto nello Statuto e/o nei regolamenti della stessa Associazione Coaching Italia. Il Socio si dichiara edotto sulle Sanzioni Disciplinari
  • Il Consiglio Direttivo, avviata la procedura di esclusione, è tenuto al più stretto riserbo sui nomi, i comportamenti e su ogni atto del procedimento. Spetterà esclusivamente al Consiglio Direttivo emettere eventuali comunicazioni ufficiali sul caso.

Modifiche ed integrazioni

Il presente Codice Etico e deontologico è soggetto ad aggiornamenti e modifiche. L’Associazione Coaching Italia, attraverso i suoi Organi, s’impegna a darne debita e tempestiva comunicazione. Gli interessati al Codice Etico e deontologico sono tenuti a consultare le pagine del sito per gli aggiornamenti e le modifiche.


Per presentare il reclamo e notificare una qualsiasi infrazione:

Segreteria Organizzativa Nazionale
Tel. 347.6425585
Dal Lunedì al Venerdì, dalle 10.00 alle 18.00
info[at]associazionecoachingitalia.it
segreteria[at]associazionecoachingitalia.it


Aggiornato il 19.12.2023